MATTA#APERTO2025
La domenica finalmente è un lavoro multimediale della durata di 40 minuti che si compone di testi, musiche e fotografie. Raccoglie una serie di fotografie presenti in diversi racconti: “Elogio della domenica”, “della miopia”, “la donna della domenica”, “del giorno”, “ad un tratto il deserto”, “la passeggiata”, “l’occhio magico”, “La domenica specialmente”, “Le domeniche del Novecento”, “La domenica altrove”, “Per fortuna ero al mare, dove i giorni non contano”, “di giorni vuoti e fragili come conchiglie”, “Se solo tu sapessi cosa pensano i miei occhi” ed altri ancora.
Ciò che accomuna questi racconti non è tanto il fulcro narrativo su cui ruotano e si articolano le singole fotografie quanto il fine ultimo per cui sono prodotti. Pensati e realizzati nei momenti transitori, nei giorni del riposo, dello svago, della liberazione, dell’allentamento delle tensioni, del pensiero, della poesia, dello straniamento dal reale, dell’irreale, nella ricerca di una memoria primordiale, di una visione semplice, minima, indefinita, della percezione e della sensazione. Sentimenti altalenanti si alternano in queste visioni ed in questi momenti di liberazione, gioia, meraviglia, tristezza, solitudine, candore, stupore, malumore, nostalgia per qualcosa che non sarà più ma che vivrà per sempre nella fotografia, in quell’istante di infinito presente. Come a voler dire: “la domenica porto a spasso gli occhi”, finalmente! C’è chi porta a spasso il cane e chi gli occhi. Nel corso del nostro tempo si sedimentano in noi le esperienze, le visioni, immagini di altre immagini, decine di migliaia di momenti, sentimenti, sensazioni ed entrano a far parte di noi, contribuiscono alla nostra formazione; alla domenica, però, è come se tutta questa esperienza si annullasse, come se svanisse per sempre nella quiete del giorno di festa.”
“E allora mi accorgo che continuo a fotografare incessantemente le stesse cose, per anni; sempre le stesse identiche cose che fanno parte del mio mondo, o del mondo che vorrei? O del mondo dal quale scapperei? O del primo mondo, quello conosciuto durante le prime fasi di consapevolezza? Alla fine credo che la domenica sia uno stato d’animo.
Iacopo Pasqui nasce a Firenze nel 1984. È un fotografo specializzato in fotografia Fine Art e di documentazione. Ha vinto numerosi premi e concorsi, tra cui: Strategia Fotografia 2023 e Italian Council 2023, entrambi promossi dal MiC; Giovane Fotografia Italiana #07 al Festival di Fotografia Europea nel 2019. È membro dei Future Talents Photographers dal 2019. Ha vinto il Leica Talent 24×36 e il concorso Panorami Contemporanei e Luoghi in Trasformazione – Residenze di Fotografia in Italia, promosso da MiBACT e GAI (2017). È tra i fotografi inseriti nel volume Storia della fotografia in Italia. Dal 1839 ad oggi di G. D’Autilia (Einaudi, Torino 2021). Le sue opere fanno parte della collezione della Fondazione Musei Civici di Reggio Emilia. Nel 2024 ha pubblicato il suo ultimo libro Der Engel (Witty Books/19Rivers, Torino/Lodz). Ha pubblicato e collaborato con istituzioni pubbliche e private, come: ICCD, MiC, IIC Londra, IIC Stoccolma, Istituto della Enciclopedia Italiana G.Treccani, Fondazione Musei Civici di Reggio Emilia, GAI e altri. Ha pubblicato per case editrici, giornali e riviste, quali: Einaudi, l’Espresso, Financial Times, Frankfurter Allgmeine Quarterly, Der Zeit Magazine, Atmos, Volks, Volkstrant Magazine, Internazionale, D di Repubblica ed altri. È rappresentato dall’archivio tedesco Connected Archive con sede a Berlino.
Andrea Sangiovanni Professore associato di Storia Contemporanea presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli studi di Teramo. Dal 2006 è membro del direttivo dell’IRSIFAR. Negli ultimi anni ha indirizzato le proprie ricerche prevalentemente in due ambiti: la storia del sistema dei media e l’analisi dei film familiari come strumento per la narrazione della storia. In quest’ambito ha realizzato – all’interno dell’Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese della Fondazione Università di Teramo – alcuni cortometraggi didattici e alcuni documentari. Fa attività di public history partecipando a trasmissioni radiofoniche e televisive come autore (Wikiradio, Tre colori su Radio Tre) o come ospite (Il Tempo e la storia, Passato e Presente su Rai tre/ Rai storia).
Ingresso gratuito