MATTA in SCENA 2020
ATELIER MATTA
a cura di Monica Ciarcelluti

Laboratorio di Teatro-Danza

diretto da Giorgio Rossi - Sosta Palmizi
11-16 MAGGIO 2020

Questo laboratorio, della durata di 6 giorni, tocca una delle condizioni fondamentali dell’esistenza e, di conseguenza, della danza: il tempo, tema infinito come il suo scorrere. Tutto conosce il tempo, perché senza di lui niente esisterebbe come noi lo percepiamo. Attraverso il tempo facciamo esperienza della vita e ci veicoliamo nello spazio.

Il poeta Thomas S. Eliot ne ha tratto ispirazione per definire la musica degli ultimi quartetti di Beethoven:

Tempo presente e tempo passato
sono forse entrambi presenti nel tempo futuro
e il tempo futuro è contenuto nel tempo passato.
Se tutto il tempo è eternamente presente
tutto il tempo è irredimibile,
o diciamo che la fine precede il principio.
E la fine e il principio sono sempre lì,
prima del principio e dopo la fine.
e tutto è sempre ora.

Beethoven – String Quartet 14, Op.131

Il tema del tempo ha infinite declinazioni che partono dall’astrazione per passare attraverso la narrazione, l’evocazione, l’indefinito e il semplice stare in un ascolto delicato ed espressivo. Per quel che mi riguarda il tempo passa sempre attraverso il corpo diventando danza.

Alcune note metodologiche, partendo dal senso del tempo
Con la leggerezza dell’essere e l’autoironia giocare con il movimento e lo spazio
Il progetto architettonico dell’orologiaio è rigoroso, virtuoso, mira a risultati precisi. Altra tendenza, quella del giardiniere: crea le condizioni, prepara il terreno, getta semi per una fioritura che spesso ha direzioni imprevedibili. Giorgio Rossi, quando insegna l’arte poetica del movimento, crede nella relazione con il proprio corpo che danza, e di conseguenza si sente più vicino al giardiniere, senza dimenticare l’orologiaio per la sua razionalità e progettualità. In fondo il danzatore come il musicista deve unire il lato immaginativo al lato matematico. Se la danza classica, la ginnastica artistica mirano alla costruzione di un corpo codificato, operano trasformazioni precise e strutturate, ciò che tenta di costruire Giorgio Rossi è la capacità di un percorso sensoriale, sensuale e sensato a partire dal quale il corpo possa destinarsi in sequenze di movimenti rispondenti all’essere e al momento, in cui si compie l’attuarsi della danza.

“La danza è tutto ciò che riguarda l’uomo, ivi compresa la voce”, diceva il coreografo e teorico Rudolf Von Laban. Giorgio Rossi parte da quest’idea, cerca di sollecitare la memoria tattile, uditiva, olfattiva, visiva ed evocativa dei suoi allievi, li interroga sul ricordo dei sapori, sui loro primissimi ricordi. Fà loro domande più che affermare, poi li invita all’ascolto. Crede che la cosa più importante da insegnare sia la capacità di improvvisare nell’ascolto, profondo, di quel che sta attorno e da lì costruire la propria opera, come in realtà hanno sempre fatto gli artisti di tutte le diverse discipline dell’arte anche quando hanno portato a delle forme più rigide e precise; artisti come Bach, Mozart, nella musica, Balanchine e Bejart nella danza e, a sua opinione, praticamente tutti. La mimesi è uno strumento importante nel suo modo di insegnare, ma quando invita a entrare nell’energia del movimento per esempio della foglia al vento, del fiume o della farfalla …, lo invita a confrontarsi con il suo ricordo sensuale a riprodurre energia e ritmo sentiti nel contatto con quel che sta cercando di evocare.
Giorgio Rossi

I partecipanti alla residenza e laboratorio saranno in scena la sera del 16 maggio con uno spettacolo finale.

Giorgio Rossi Come direbbe E. Satie‚ “è un mammifero danzante”. All’età di 4 anni‚ vedendo il clown svizzero Dimitri esibirsi nel surreale tempo della scena‚ ha capito che il teatro era la sua vita. Deve la sua fortuna artistica all’aver potuto assistere ai lavori di grandi maestri (Kantor, Brook, Bausch, Carlson…) e‚ con alcuni‚ ha imparato l’arte scenica‚ sia come allievo che come interprete. Nel 1984‚ è co-fondatore della Sosta Palmizi‚ sigla sotto la quale‚ in 25 anni‚ hanno lavorato oltre 300 danzatori e non, che via via hanno trovato lavoro nelle maggiori compagnie di Teatro Danza Europee o hanno fondato propri gruppi e alcuni dei quali oggi, fanno parte dell’Associazione. Con i suoi spettacoli‚ sta girando il mondo‚ grazie all’universalità dell’arte poetica del movimento‚ di cui fa uso. Fa parte di quella specie di esseri in via di estinzione che crede profondamente nell’immaginazione. La sua danza‚ è fatta di un’energia organica che auspica lo porti sulle scene ancora per molto. In questi anni collabora con artisti di altri campi, come: P. Fresu, B. Bertolucci, T. Guilliam, S. Benni, P. Turci, L. Poli, S. Benni, D. Riondino, P. Rossi, Banda Osiris, G. Mirabassi, M. Rabbia, M. Baliani, F. De Luigi e tanti altri; partecipa come danzatore autore nella trasmissione Vieni Via Con Me di R. Saviano e F. Fazio e nel 2012 crea una coreografia originale per il corpo di ballo del Teatro dell’Opera dal titolo Cielo di marzo. Realizza lo spettacolo di teatro-danza per bambini nel 2016 Col naso all’insù nel 2018 Costellazioni. Pronti, Partenza…Spazio!

La partecipazione avviene dietro selezione, inviare la propria candidatura alla mail formazione@spaziomatta.it presentando un CV con le esperienze pregresse di formazione e di scena.

TEMPI: 3 ore di lavoro al giorno; (6 giorni di lavoro con spettacolo finale)
QUOTA PARTECIPAZIONE: Euro 160 (per gli iscritti entro il 15 marzo la quota è 130 euro)

INFO E ISCRIZIONI: 380 332 21 79 | 320 442 80 86
E-MAIL: prenotazioni@spaziomatta.it

Per i partecipanti a tutti i laboratori e percorsi formativi dell’Atelier Matta è previsto uno sconto speciale, le modalità possono essere chieste via e-mail scrivendo a formazione@spaziomatta.it