Giovedì 2 maggio 2024, ore 21.00 | Spazio Matta

Acquitrini
di Trifoglio (Marta Bellu, Donato Epiro, Andrea Sanson)

ARTINVITA – Festival Internazionale degli Abruzzi
DANZA

Giovedì 2 maggio 2024, ore 10.00
Matinée per le scuole

Giovedì 2 maggio 2024, ore 21.00

Il linguaggio vuole scorrere naturalmente.
Vedere mondi diversi nello stesso identico luogo e nello stesso tempo.
L’acqua incrocia le immagini. L’acqua svuota chi guarda in ciò che è guardato.
C’è un vivente che abita l’apparenza e un’apparenza che permette al vivente di esistere e
moltiplicarsi. Dove c’è un corpo, può essercene un altro, molti.
Puoi vedere un oggetto nell’altro, puoi assistere alla nascita di geometrie viventi e all’inversione
degli oggetti e degli esseri.
Riunire dei mondi simultanei in modo del tutto naturale.

Acquitrini è una riflessione, musicale, coreografica, visiva, su luoghi ed ecosistemi al limite tra l’ambiente terrestre e quello acquatico. Ecosistemi sospesi in una propria apparente staticità ma ricchi di vita e movimento. Il luogo di incontro tra acqua e terra è la superficie liminale dove ha luogo il riflesso, uno spazio bucato del linguaggio che riunisce mondi simultanei in modo del tutto naturale. L’acqua è fertile moltiplicatrice di immagini, partecipa al processo generativo delle forme organiche e delle metamorfosi di elementi astratti e geometrici in forme viventi, che si riflettono in un corpo liquido, esteso. L’acqua è contemporaneamente apparenza e materia viva, c’è un vivente che abita l’apparenza e un’apparenza che permette al vivente di esistere e moltiplicarsi. L’acqua incrocia le immagini, interroga la visione e la rigenera aprendo nuovi piani del possibile: puoi vedere a tuo piacimento il fondale immobile o la corrente, la riva o l’infinito, rimanere sulla superficie o sprofondare. Puoi vedere un oggetto nell’altro, puoi assistere alla nascita di geometrie viventi e all’inversione degli oggetti e degli esseri. Acquitrini è una ricerca all’interno del linguaggio, di cui la liquidità è un principio generativo e compositivo. Le immagini di cui l’acqua è la materia hanno l’entità della dissoluzione, hanno la capacità di inter-permeare le forme mantenendole intatte, permettendo ad un linguaggio fluido di attraversare lo spazio e la struttura della composizione. Un flusso continuo, di immagini dissolte, di molecole, di luce, di correnti e di suono dove le cose fluttuano liberamente tra presenza e assenza. Un luogo dove rintracciare la coesistenza di una simultaneità di presenze, dove mantenere lo stesso nel suo rifrangersi in ciò che si rende sempre differente.

CREDITI

Acquitrini è un progetto del collettivo TRIFOGLIO / Coreografia Danza Marta Bellu / Musica e Suono dal vivo Donato Epiro / Luci Andrea Sanson / Assistenza al progetto Angela Burico / Coproduzione Versiliadanza, Fuori Margine – Centro di Produzione di danza e arti performative della Sardegna, con il sostegno di Fondazione Armunia, S’ala e Ramdom, Kora – Centro del Contemporaneo, in collaborazione con Vulcano Studio, Associazione A Corpo Vivo.

Trifoglio è composto da: Marta Bellu (danzatrice, coreografa e psicologa) si occupa di ricerca coreografica in indagando il linguaggio in dialogo con la composizione musicale, in particolare la relazione tra corpo, suono e luce, come oggetti contemplativi, visivi e spaziali; Donato Epiro (biologo, compositore e musicista polistrumentista) la cui ricerca è incentrata sul rapporto fra suono ed ambiente naturale che intreccia tematiche ecologiche, antropologiche e fantastiche; Andrea Sanson (light designer e scenografo), la sua ricerca indaga un sistema non solamente visivo ma anche sonoro/coreografico, un linguaggio legato alle componenti meccaniche e alla fluidità della tecnologia che porta alla creazione di tessuti viventi, costellazioni di fonti luminose in movimento e in rapporto costante col suono. Il progetto del collettivo Trifoglio trova ispirazione nell’ ambiente come sistema originario, complesso in cui abitiamo in un rapporto di co-creazione ed evoluzione continua. Riflettendo sui concetti di ecologia, biodiversità e paesaggio, la nostra ricerca consiste nel far dialogare la danza, il suono e la luce al fine di creare nuovi ecosistemi in equilibrio all’interno di luoghi dell’altrove. Pur mantenendo una loro specificità e identità, questi elementi si compenetrano ricercando livelli di complessità e fluidità nel linguaggio e nella struttura della composizione.

 

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